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Trento, 17 settembre 2020
CORRELAZIONE TRA INFERTILITA’ MASCHILE E PESTICIDI
Si coinvolga nello studio il Centro di Procreazione medicalmente assistita di Arco
Interrogazione a risposta scritta presentata dalla Cons. Lucia Coppola

Secondo L’ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) le province di Trento e Bolzano sono prime in Italia per la distribuzione di pesticidi. Tutti sappiamo che i pesticidi inquinano il terreno, l’aria e l’acqua e conseguentemente sono potenzialmente pericoli per salute delle persone che vivono nella vicinanza di aree agricole trattate con tali sostanze chimiche.

La Società Italiana di Andrologia ha lanciato un allarme molto preoccupante: tra le cause di infertilità maschile sembrano avere una certa responsabilità i pesticidi e le microplastiche che quotidianamente giungono sulle nostre tavole. Tali sostanze potrebbero contribuire alla riduzione e al calo della motilità degli spermatozoi e della loro capacità di fecondare l’ovocita.

Alcuni ricercatori americani della Harvard T.H. Chan School of Public Healt pubblicarono nel 2015 sulla rivista Human Reprodiction il primo studio riguardante una diminuzione di qualità dello sperma negli uomini che mangiano frutta e verdura con elevati livelli di pesticidi. L’Università di Urbino ha documentato, mediante cromatografia, la presenza di pesticidi nell’encefalo di quattro feti, superiori alla venticinquesima settimana.

Il rapporto diretto tra pesticidi e malattia umane è allo studio da tempo e nel caso della infertilità maschile è assolutamente necessario approfondire la problematica nelle sedi sanitarie in cui tale malattia può essere studiata. L’Unità operativa di procreazione medicalmente assistita di Arco è nota per l’efficienza, efficacia e soddisfazione per gli utenti. La procedura anamnestica che viene seguita dai medici è molto accurata e sarebbe quanto mai opportuno se in quella sede si riuscisse a comprendere gli effetti sulla fertilità degli uomini che lavorano a contatto con pesticidi o abitino in zone a coltivazione intensiva, dove non sempre la quantità di pesticidi viene rispettata.

Ciò premesso

si interroga il presidente della Provincia di Trento e l’assessora competente per sapere:

1) se sono stati effettuati in Trentino degli studi specifici rispetto a tale problematica e gli eventuali risultati;

2) in caso di risposta affermativa se è stata fatta una mappatura delle zone dove è più ampia l’incidenza dell’uso dei pesticidi sulla fertilità maschile;

3) se non ritengano opportuno coinvolgere il Centro provinciale per la procreazione medicalmente assistita di Arco in modo che nella indagine anamnestica a cui vengono sottoposti i loro utenti, si inserisca uno studio per stabilire l’incidenza sulla fertilità legata all’ uso dei pesticidi abitualmente utilizzati in Trentino.

 

      Lucia Coppola

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